Le comunità di pratica sono un potente alleato dell’apprendimento. Generalmente si evolvono naturalmente per affrontare interessi e problemi comunemente condivisi, ma può essere utile qualche accorgimento per farle crescere e prosperare.
L’apprendimento collaborativo sta incontrando sempre più consensi, soprattutto se sviluppato in una piattaforma e-learning.
Le ragioni sono molteplici, ma una tra tutte potrebbe essere che
l’apprendimento collaborativo soddisfa la naturale predisposizione ad
apprendere “in gruppo” che ci viene trasmessa, in modo tradizionale,
negli ambienti scolastici, fin da piccoli. Al tempo stesso, mantiene
quelle caratteristiche di individualità e personalizzazione che oggi un
utente richiede in un percorso e-learning. Tra i diversi strumenti per
incrementare l’apprendimento collaborativo, la comunità di pratica si
sta dimostrando incredibilmente efficace. In questo articolo vedremo
come implementare e sviluppare una comunità di pratica. La comunità di pratica definisce un gruppo di persone che condividono un interesse o una passione per qualcosa che attiene alla loro professione e imparano a farlo meglio, interagendo regolarmente. La premessa di base dietro le comunità di
pratica è semplice: tutti impariamo nella vita di tutti i giorni dalle
comunità in cui ci troviamo. Le comunità di pratica sono ovunque. Quasi
tutti appartengono a una comunità di pratica, sia attraverso i colleghi
di lavoro o i collaboratori, o altro ancora. Il sociologo svizzero Etienne Wenger sostiene che ci sono tre caratteristiche fondanti di una comunità di pratica: Il fine della comunità è la
generazione di livelli di conoscenza più nuovi o più profondi attraverso
la somma delle attività di gruppo.Cos’è una comunità di pratica
- Docente: Maria Lucia Bonalumi
- Docente: Rosaria Calabria
- Docente: Vittorio Masi
- Docente: Orietta Raso
- Docente: Pierluigi Tavella